11 giu 2018

   

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Infografica: il nuovo Senato

Infografica: Infografica: il nuovo Senato

Riforma costituzionale per il Senato

Il Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale di revisione della Parte II della Costituzione.

Solo 100 membri, senza indennità

Composizione: 95 membri rappresentativi delle istituzioni territoriali e 5 di nomina presidenziale.
Membri scelti fra i consiglieri regionali e delle Province di Trento e Bolzano.
Ogni Regione elegge un senatore tra i sindaci del suo territorio.
Ogni Regione avrà almeno due senatori.
I senatori non riceveranno indennità.

Fine del bicameralismo perfetto

La funzione legislativa, salvo alcune materie, diventa prerogativa della sola Camera dei deputati.
Sulla legge di bilancio l’ultima parola spetta alla Camera. Il Senato parteciperà alla formazione degli atti dell’UE.

Referendum

Introdotti referendum propositivi e d’indirizzo.
Il quorum per la validità è il 50% più uno degli elettori.
A 800mila firme il quorum scende al 50% più uno dei votanti delle ultime elezioni politiche.
Necessarie 150.000 firme per presentare una legge di iniziativa popolare, che il Parlamento dovrà esaminare in tempi certi.

Abolizione delle province

Le Province scompaiono dalla Costituzione.
Commissariamento di Regioni ed enti locali in caso di grave dissesto finanziario.

Tagli e risparmi

Soppressione del CNEL.
Tetto agli stipendi di Presidente e consiglieri regionali: mai superiori a quello del sindaco del capoluogo.
Abolizione di “rimborsi e trasferimenti monetari” pubblici ai gruppi politici regionali.

Approfondisci

Giornalista: Allora lo vedete, è collegata con noi il Ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. Buonasera ministro.

Ministro Maria Elena Boschi: Buonasera.

Giornalista: Buonasera a lei, allora vediamo insieme la scheda di Claudia Mazzola sulle nuove norme votate oggi a Palazzo Madama, poi torniamo in diretta con lei.

Claudia Mazzola nel servizio: Una rivoluzione in quaranta articoli, che dopo sessantasei anni segna la fine del bicameralismo perfetto, è solo la prima di quattro letture, ma l’identikit del nuovo Senato è già tracciata:

  • Non voterà la fiducia al Governo.
  • Non sarà più elettivo.
  • Ridotti a cento gli inquilini di Palazzo Madama.
  • Novantacinque eletti tra e da i consiglieri regionali, cinque di nomina presidenziale in carica sette anni, a differenza degli altri senatori, la cui durata è legata al consiglio che li nomina.
  • Nessuna indennità, mentre resta l’immunità come per i deputati; sopravvivono i senatori a vita già nominati, lo saranno di diritto gli ex Presidenti della Repubblica.
  • Ruolo unico con la camera per i dipendenti.
  • Cambiano le norme per le elezioni del capo dello Stato, probabili modifiche dell’esame della camera. Anche il Senato voterà il capo dello Stato, potrà legiferare sui temi etici, ma non su amnistia e indulto. Sulla legge di bilancio, l’ultima parola spetta alla Camera.

Capitolo referendum:

  • Cinquecentomila le firme necessarie, ma con ottocentomila si abbassa il quorum.
  • Entrano in Costituzione i referendum propositivi e d’indirizzo.
  • Cancellate le province e il CNEL.
  • Vietati i decreti OMNIBUS.
  • Lo Stato potrà commissariare Regioni ed Enti locali in grave dissesto finanziario.
  • Gli stipendi di presidenti e consiglieri regionali, non potranno superare quelli di sindaci dei capoluoghi di regione.
  • Aboliti i rimborsi ai gruppi consiliari.

Giornalista: Allora ministro, il nuovo Senato, possiamo dire, ha fatto il primo giro di boa, quando arriverà in porto?

Ministro Maria Elena Boschi: Beh i tempi li detta la Costituzione, noi però vogliamo che l’ultima parola ce l’abbiano i cittadini con il referendum, ragionevolmente nel 2015. Noi abbiamo ridotto il numero dei parlamentari; ridotto i poteri delle regioni; superato le provincie, abolito il CNEL; semplificato il Senato, superando il bicameralismo perfetto.
Saranno i cittadini a dirci se abbiamo fatto bene o no.

Giornalista: Ma ci saranno correzioni alla Camera, anche per ritrovare il dialogo con le opposizioni?

Ministro Maria Elena Boschi: Beh nessuno ha la verità in tasca, nessuno è perfetto, quindi il dialogo con le opposizioni resta aperto, se è un confronto nel merito. Chiaramente, non possiamo cedere all’ostruzionismo, che invece hanno portato avanti in questi mesi in Senato.
Il Governo non scappa, il Governo non ha paura, e oggi possiamo dirlo: è più forte anche dell’ostruzionismo. Per cui cambiare è sempre possibile, fermarsi no.

Giornalista: Riforme istituzionali, ma anche legge elettorale, prevede modifiche su soglie e preferenze dell’Italicum, il dialogo con Berlusconi potrà allargarsi anche ai provvedimenti economici?

Ministro Maria Elena Boschi: Noi parliamo di legge elettorale, di riforme costituzionali, ma sono tante le riforme che il Governo sta mettendo in campo: dalle riduzioni delle tasse con gli ottanta euro, la riduzione dei permessi sindacali nella pubblica amministrazione, la riforma del processo civile con il processo civile telematico e soprattutto il lavoro.
Oggi abbiamo chiuso l’accordo di salvataggio di Alitalia, la legge elettorale è già stata approvata alla Camera, probabilmente sarà modificata dal Senato, quindi tornerà alla Camera.
Ci aspettano alcuni mesi di lavoro, ma siamo fiduciosi, dopo aver cambiato il Senato, possiamo fare tutto.
Noi oggi scriviamo le regole insieme a Forza Italia, anche se siamo due mondi distanti, proprio perché le regole sono di tutti, perché l’Italia è di tutti, ma scriviamo le regole oggi, per non dover governare insieme domani. Noi abbiamo fatto le nostre scelte in campo economico, come la misura degli ottanta euro, non sono le scelte di Berlusconi.

Giornalista: Bene, grazie Ministro, grazie, buonasera.

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