Editoria e concessioni del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale
La Camera ha approvato definitivamente il ddl contente Interventi per l’editoria e disposizioni sulla concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.
FONDO PER IL PLURALISMO E L’INNOVAZIONE DELL’INFORMAZIONE
- Nasce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.
- Il Fondo viene finanziato con:
- contributi statali;
- fino a 100 milioni di euro annui per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate derivanti dal canone RAI;
- contributo di solidarietà dello 0,1% del reddito dei concessionari o intermediari nel mercato della pubblicità.
- Il Fondo è ripartito annualmente tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dello Sviluppo Economico.
- Una parte del Fondo potrà essere destinata all’innovazione nel campo dell’informazione digitale.
- È prevista l’erogazione di un contributo per il sostegno delle spese per l’utilizzo di servizi di telefonia e di connessione dati.
DELEGA AL GOVERNO PER RIDEFINIRE LA DISCIPLINA DEI CONTRIBUTI DIRETTI E SOSTENERE L’OFFERTA INFORMATIVA
- Sono esclusi dai contributi gli organi di informazione di partiti o movimenti politici e sindacali e le imprese editrici collegate a società quotate.
- Finanziamento concesso solo a chi esercita in modo esclusivo un’attività informativa autonoma e indipendente, di tipo commerciale.
- Previsto il mantenimento dei contributi per:
- imprese editrici di quotidiani e di periodici espressione delle minoranze linguistiche;
- imprese ed enti che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;
- associazioni dei consumatori;
- imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.
- Prevista l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali con vantaggio per le micro, piccole e medie imprese e le start up
LIMITE MASSIMO RETRIBUTIVO PER DIPENDENTI RAI
- La retribuzione di dipendenti, collaboratori e consulenti RAI non potrà superare € 240.000 annui. Non si applicano le esclusioni riferite alle società quotate.
DELEGA AL GOVERNO A INNOVARE IL SISTEMA DISTRIBUTIVO DEI GIORNALI
- Prevista una progressiva liberalizzazione, assicurando agli operatori parità di condizioni.
- Sarà promossa, di concerto con le regioni, la piena liberalizzazione degli orari di vendita con possibilità di ampliare l’assortimento di beni e di intermediare servizi.
- Si promuoverà il completamento dell’informatizzazione delle strutture.
DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI ESERCIZIO E ORGANIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE DI GIORNALISTA
- Previsti uno o più decreti legislativi finalizzati a:
- razionalizzare le competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, sulla formazione, sui procedimenti disciplinari e riduzione dei componenti;
- modificare i requisiti di anzianità anagrafica e contributiva per l’accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata per i giornalisti;
- rivedere la procedura per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editoriali per l’accesso agli ammortizzatori sociali e ai prepensionamenti.
- L’esercizio della professione di giornalista, ed il relativo titolo, spettano solo a chi è iscritto nell’elenco dei professionisti o in quello dei pubblicisti. Rimangono ferme le sanzioni già previste a legislazione vigente.
- Costituzione di Consigli dell’Ordine dei giornalisti anche nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
- La Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico dura in carica fino all’approvazione della relativa delibera.
RICORSO ALLE AGENZIE DI STAMPA DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI
- Regioni, province, città metropolitane e comuni potranno avvalersi delle agenzie di stampa per l’acquisto di servizi giornalistici e informativi tramite trattativa privata.
AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO RADIOFONICO, TELEVISIVO E MULTIMEDIALE
- La concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale ha durata pari a 10 anni ed è preceduta da una consultazione pubblica.
- La concessione è affidata con DPCM, con il quale è approvato lo schema di convenzione, previo parere alla Commissione parlamentare di vigilanza.
- La convenzione con la società concessionaria è stipulata dal Ministero dello sviluppo economico.
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