La riforma della RAI è legge
Ecco cosa prevede:
- La Rai diventa una vera e propria Spa
- L’AD è un vero capo azienda
- La Vigilanza non nomina più i vertici
Il consiglio d’amministrazione
OGGI
9 membri
- 7 eletti dalla Commissione di Vigilanza
- 2 nominati dal Tesoro (tra cui il Presidente)
CON LA RIFORMA
7 membri
- 2 eletti dalla Camera
- 2 dal Senato
- 2 nominati dal Governo
- 1 dai dipendenti dell’azienda
- Il Presidente è eletto dal CDA e confermato dai 2/3 della Vigilanza
Dal direttore generale all’amministratore delegato
OGGI
Il Direttore Generale è indicato dal Governo e nominato dal CDA: partecipa al CDA ma non vota.
CON LA RIFORMA
L’Amministratore Delegato è indicato dal Governo e nominato dal CDA: fa parte del CDA e vota.
I poteri
OGGI
Il CDA nomina, su proposta del DG, Direttori di rete, testata e canale. Il DG firma contratti aziendali fino a 10 milioni di euro solo con l’assenso del
Presidente.
CON LA RIFORMA
L’AD nomina Direttori di rete, testata, canale e dirigenti di seconda fascia. Il CDA esprime solo un parere (obbligatorio ma non vincolante).
Per i Direttori di testata il parere è vincolante se contrari alla nomina i 2/3 (5 membri su 7). L’AD firma autonomamente contratti fino a 10 milioni.
altre novità
- Il contratto di servizio durerà 5 anni
- Viene introdotto il “Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale” (online i compensi dei dirigenti che guadagnano più di 200mila euro lordi annui)
- Nel 2016 si terrà una consultazione pubblica in vista della nuova concessione
- Delega al Governo per riassetto della normativa in materia di servizi di media audiovisivi e radiofonici (entro 12 mesi)
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